tag:blogger.com,1999:blog-56564727601293972752024-03-13T21:38:15.484-07:00previTeNdA daioccupiamolaprevidenzai neutrini della finanzawbottonihttp://www.blogger.com/profile/07212167722169897165noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-5656472760129397275.post-58304732803208594302013-11-07T14:29:00.002-08:002013-11-07T21:43:35.848-08:00NASCE LA NUOVA PREVITENDA<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>E' con viva e vibrante soddisfazione, direbbe Crozza che ci piace annunciare in questo post la nascita della nuova Previtenda: </b></i></span><br />
<i><b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quello che ci colpisce è la freschezza e profondità di pensiero che germoglia un po' ovunque anche, se in verità nessuno o quasi, in questa azienda pare accorgersene. </span></b></i><br />
<i><b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ci siamo divertiti ad illustrare il Blog, che raccoglie i commenti all'ultimo Post "Caro amico ti scrivo", con immagini a cui prossimamente dedicheremo una riflessione attenta e per certi versi sorprendente. </span></b></i><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b><br /></b></i></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>Dovete sapere che nella piattaforma Intranet aziendale è stato da poco creata una cartella "EXTRA" che contiene un intero catalogo merceologico a disposizione dei colleghi. </b></i></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b><br /></b></i></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>Era il 1959 (l'alrro secolo) quando la milanese Anna Bonomi Bolchini importava dagli Stati Uniti la vendita per catalogo.</b></i></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b><br /></b></i></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>Ebbene si, questa è la sconvolgente novità di questi signori.</b></i></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b><br /></b></i></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><b>A noi invece, dei tempi antichi conserviamo nella memoria quell'antica cassaforte posta all'ingresso della filiale di Milano capace ancor oggi di evocare un immagine pulita ed ironica come nelle parole che oggi vi presentiamo. </b></i></span><br />
<br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-5ksrhnVOeFI/UnwObfwygwI/AAAAAAAAAz8/qyqUhB481B4/s1600/catalogo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-5ksrhnVOeFI/UnwObfwygwI/AAAAAAAAAz8/qyqUhB481B4/s320/catalogo.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non so usare i blog ne tanto meno ho familiarità con la rete (anzi dopo l’enfasi
e l’abuso dei grillini </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">il termine mi urta un po’), ma in questo caso mi preme
esprimere alcune considerazioni veloci su quanto scritto da Roberto
Errico.<br />Sono d’accordo sia rispetto alle constatazione della bontà del lavoro
svolto e da svolgere da parte del sindacato, anche se un accento particolare
andrebbe posto sulla grande maturità, consapevolezza del momento e capacità di
guardare oltre dimostrata dalla FISAC CGIL MPS, e sono d’accordo sull’analisi
delle modifiche intervenute nel settore. Mi suscita particolare piacere il fatto
che, nonostante la mia veneranda età e l’inevitabile gap generazionale, mi trovo
a condividere anche la riflessione sul modello culturale che dovremmo ribaltare
attraverso la condivisione di alternative vere e praticabili che debbono tornare
a connotare una sinistra “credibile” e punto di riferimento del cambiamento
dello status quo. <br />In parte si tratta di svolgere la funzione del “bimbo che
addita il Re in quanto nudo”, smascherando così la pletora dei perbenisti, dei
codini, degli assimilati, dei ruffiani che continuano a vederlo e continuano a
descrivercelo riccamente vestito e fonte salvifica delle sorti del mondo. Noi
siamo altro e dobbiamo dire che “altro” vogliamo, noi siamo disposti a
rimetterci in gioco ma anche a lottare duramente per ottenere quanto
condividiamo e condivideremo con i nostri riferimenti ideali e materiali,
lavoratori o cittadini che essi siano.<br />Lo sciopero contro la disdetta del
Contratto nazionale è riuscito meglio delle più rosee aspettative: è un segnale
da cogliere al volo per insistere sul cambiamento e sulle alternative
possibili.<br />Ciao, un grazie a Previtenda e attendo di leggere altri
commenti.<br /><b><span style="color: red;"><br /></span></b></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><span style="color: red;">Michele Lomonaco</span></b></span><br />
<br />
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-fvUyuLivlXw/UnwZNUtrCyI/AAAAAAAAA0s/_OYTeZpSIh4/s1600/REGATA.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="172" src="http://4.bp.blogspot.com/-fvUyuLivlXw/UnwZNUtrCyI/AAAAAAAAA0s/_OYTeZpSIh4/s320/REGATA.JPG" width="320" /></a><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /><br /><br />Trovo questo intervento di Roberto estremamente stimolante. In particolare
apprezzo il coraggio e la lucidità con i quali pone prepotentemente al centro
del ragionamento l'importanza di una comprensione teorica dei meccanismi
produttivi come elemento di forza del sindacato in sede di trattativa. Credo che
su questo si debba lavorare con forza e con rigore intellettuale per riuscire a
sfidare le aziende sul piano delle incoerenze e delle inefficienze che spesso
contraddistiguono le opzioni di rilancio indicate nei piani industriali. Ho
parlato volutamente (e provocatoriamente) di "coraggio" perchè anche il
sindacato, come tutte le grandi organizzazioni, vive di piccoli riti e
consuetudini che non lo aiutano certo a cambiare passo velocemente al cambiare
del contesto. Credo invece che il sindacato di MPS, quasi ineluttabilmente,
dovrà diventare un laboratorio permanente di questo "cambio di passo". Non
esistono ricette buone per ogni tempo e per ogni situazione, ma a maggior
ragione non esistono in relazione a un sindacato che si trova nella condizione
di dover tutelare i lavoratori in un contesto di crisi aziendale di dimensioni e
caratteristiche oggettivamente inedite .<br /><span style="color: red;"><b><br /></b></span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: red;"><b>Alessandro Lotti</b></span></span><br />
<span style="color: red;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--asfierwMlo/UnwPEQaxmtI/AAAAAAAAA0M/aecAROMVxEI/s1600/outlet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/--asfierwMlo/UnwPEQaxmtI/AAAAAAAAA0M/aecAROMVxEI/s320/outlet.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="color: red;"><b><br /></b></span>
<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="color: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; mso-themecolor: background1;">L</span><span style="color: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 150%; mso-themecolor: background1;">a trasformazione che sta interessando
il Sistema Creditizio e Finanziario è senza dubbio imponente ed interessa sia
le strutture organizzative – e conseguentemente i modelli contrattuali – sia il
ruolo che il Settore stesso è chiamato a svolgere nel Sistema Economico.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="color: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 150%; mso-themecolor: background1;">Non è certo la prima grande
ristrutturazione che coinvolge il Credito, che da circa 20 anni, infatti, è in
una situazione di continue, spesso contraddittorie, ristrutturazioni. Questa
volta si ha però la sensazione che il cambiamento sia più profondo e coinvolga
principalmente la stessa vocazione industriale del Settore. Un mutamento che
porta sempre più le Banche al di fuori della classica intermediazione,
spingendole ad un ruolo più marcatamente legato alla vendita di prodotti
finanziari. È chiaro che tale trasformazione
mette drasticamente in discussione il concetto di valore sociale all'interno
dell'attività di erogazione del credito e persino la funzione di regolazione,
più o meno diretta dalle funzioni pubbliche nazionali, del sistema economico. È
un mutamento enorme che non può essere lasciato solo nelle mani dei grandi
manager, pena il convogliare anche l'attività creditizia e la sua funzione
sociale e nazionale all'interno delle dinamiche della divisione internazionale
del lavoro – che hanno già spinto il nostro Paese ai margini dell'economia
planetaria –, disperdendo così la
risorsa risparmio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="color: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 150%; mso-themecolor: background1;">Contemporaneamente va avanti un
processo di decontrattualizzazione che mira a privare i Lavoratori del Settore
delle garanzie più significative previste dal Ccnl (Fondo di Solidarietà, Area
Contrattuale) e a trasformare la Contrattazione Integrativa in mero strumento
di gestione delle crisi aziendali. Altre proposte dell'Abi (politiche degli
orari, erogazioni salariali incentivanti, sistema commissionale) vanno invece
nella direzione di assecondare il processo di trasformazione
"industriale" e la "vocazione" alla vendita.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="color: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 150%; mso-themecolor: background1;">A questo proposito la vicenda della
Banca e del Gruppo Monte dei Paschi di Siena è paradigmatica e anticipatrice
delle dinamiche di tutto il Settore del Credito per ciò che concerne la messa
in discussione dei livelli occupazionali e delle garanzie contrattuali, con il
sostanziale azzeramento del Contratto Integrativo e con il progetto delle
esternalizzazioni; queste ultime sono emblematiche di una posizione, quella
della Dirigenza della Banca Monte dei Paschi,
addirittura più oltranzista di quella dell'ABI, che pur avendo posizioni
che non possono ovviamente essere condivisibili a maggior ragione dopo la
disdetta del Ccnl, ha sostenuto che sarebbe più opportuno mantenere all'interno
delle Banche certe attività, anziché esternalizzarle, e che sarebbe meglio
pensare invece ad altre misure alternative da attuare, come ad esempio i
contratti complementari (possibilità già peraltro inserita all'interno del Ccnl
di Settore).<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="color: white; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 11.0pt; line-height: 150%; mso-themecolor: background1;">È chiaro che di fronte a tali dinamiche
sono sempre più necessarie non solo una grande capacità di mobilitazione e di
rappresentanza, ma anche l'affinamento di tutta una serie di strumenti teorici
che ci aiutino ad affrontare, e possibilmente a governare, i processi di
cambiamento. Ben venga quindi la creazione di sedi all'interno delle quali
effettuare questi approfondimenti. Penso che Roberto abbia ragione e che questo
blog possa diventare uno dei luoghi all'interno dei quali effettuare questo
lavoro. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<b style="color: red; font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%;">Antonio Damiani</b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><span style="color: red;"><b><br /></b></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-aVSisIVk2Lo/UnwPPh0bo7I/AAAAAAAAA0U/gUMH-UsCB6U/s1600/cataogo+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="http://4.bp.blogspot.com/-aVSisIVk2Lo/UnwPPh0bo7I/AAAAAAAAA0U/gUMH-UsCB6U/s320/cataogo+3.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 150%;"><span style="color: red;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con la vigilanza unica bancaria e la nascente Unione Bancaria preceduta dai
prossimi Stress Test su 130 istituti europei, non è affatto escluso che potremmo
assistere ad una nuova era di aggregazioni bancarie, col rischio concreto che il
nostro sistema creditizio, in deficit di capitale, possa perdere parte della
propria sovranità. Contemporaneamente, dopo i miliardi spesi da BCE e FMI per
salvare le banche di mezza Europa, adesso si cambia registro e si fan pagare per
primi i lavoratori e gli azionisti, col rischio che in futuro possano essere
coinvolti anche creditori subordinati ed ordinari di banche in grave difficoltà.
<br />Si tratta di capire se i nostri banchieri stanno provando ad uscire dalla
crisi più profonda della storia con una ricetta di breve (come in passato) o di
lungo respiro. Leggere che i managers tricolore (ahimè tutti) immaginano banche
commerciali snelle, meno radicate sul territorio, che collocano prodotti
finanziari preconfezionati e creati quasi sempre fuori dall'Italia, credo ci
debba porre alcuni interrogativi: che fine farà la nostra professionalità? Dove
andranno a finire i risparmi degli italiani? Nel senso quali economie
finanzieranno? Usciremo mai dalla stretta creditizia in corso? <br />Se da un lato
le sofferenze sono il segno che in Italia subiamo le conseguenze di un sistema
eccessivamente bancocentrico, quando creeremo quelle professionalità in grado di
finanziare chi si presenta in filiale con davvero un'IDEA imprenditoriale
vincente? Come pensare di rilanciare il Paese se continueremo a erogare credito
a chi c'è l'ha già oppure affidandoci esclusivamente all'intelligenza
artificiale delle procedure? <br />Se il mondo private è destinato ad uscire dal
controllo delle banche commerciali per diventare un mondo a parte fatto da
liberi professionisti a partita IVA, assisteremo forse ad un'ulteriore riduzione
degli impieghi da parte delle banche tradizionali senza quella preziosa
raccolta?<br />In prospettiva si intravede già un lavoro a provvigione e
sottopagato: tutti commessi del credito, col rispetto massimo per i commessi!!
Oppure addetti ai call center delle nuove banche on line...<br />Nel frattempo
l'uso degli psicofarmaci è in vertiginoso aumento, anche a BancoPosta!!, lo
stress da rincorsa al budget rischia di assumere la proporzione di patologia
professionale. Il tutto in netta contraddizione con l'idea di banca sistemica al
servizio del paese, per il rilancio delle imprese e il sostegno delle famiglie.
<br /><br />Occorre agire subito, consapevoli però delle immense difficoltà, il
campo di battaglia ormai assume confini sovranazionali!!!<br /><br />Grazie a
Roberto per lo stimolo che ci ha dato: andiamo oltre, attrezzandoci bene, che
altrimenti rischiamo di venire travolti da una valanga!!<br /><br /><span style="color: red;"><b>Yuri Domenici
</b></span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-n5nchLkSrNg/UnwOocLNGxI/AAAAAAAAA0E/BkLdO9595Kc/s1600/catalogo+1.jpg" imageanchor="1" style="line-height: normal; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-n5nchLkSrNg/UnwOocLNGxI/AAAAAAAAA0E/BkLdO9595Kc/s320/catalogo+1.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Grazie Roberto, per l’invito prezioso, da cogliere al volo.<br />Così concludi il
tuo post: <br />“Ma senza vivisezionare il nuovo modello di produzione, senza
collegare micro e macro problemi, il Sindacato tutto continuerà una corsa ad
inseguimento che sarebbe al contrario opportuno provare a fermare.”<br />Da tempo,
in Emilia-Romagna, tentiamo di tradurre in concreto ciò che tu teorizzi ed
auspichi. Lo abbiamo fatto, con esiti francamente apprezzabili, producendo
un’analisi molto accurata (completa cioè di dettaglio tecnico/procedurale e
normativo e di annotazioni critiche in tutto e per tutto aderenti alla realtà
degli assetti organizzativi, dei processi produttivi e alla qualità/quantità dei
prodotti sottostanti) di alcuni fra i principali segmenti operativi della Banca,
la linea Affluent e i Centri PMI.<br />Lo facciamo nel quotidiano, spesso entrando
nel merito dei prodotti in collocamento, grazie alla preziosissima
collaborazione di colleghi e compagni costantemente impegnati nell’ordinaria
operatività professionale. <br />Ciò ci ha consentito e ci consente, ancor oggi di
essere per l’Azienda una controparte di fatto, oltre che di diritto (oggi
purtroppo limitato o di fatto negato…).<br />Al di là degli esiti, ad ogni modo,
mi pare utile soffermarmi qui sugli strumenti:<br />come, utilizzando quali
risorse, conoscenze, fonti informative e riscontri empirici, grazie a quale
capacità di immersione, contaminazione e duttile reinterpretazione del reale
quotidiano, possiamo noi proporre un’”offerta” sindacale che sappia coniugare
-qui viene il difficile- il rigore di un solido e irrinunciabile impianto
valoriale (quello della CGIL) con l’inarrestabile involuzione in senso liberista
e –aggiungo con convinzione- classista e dirigista della nostra Banca?<br />Come
noterai la mia visuale sulle cose permane necessariamente ristretta: parlo cioè
della nostra Banca …<br />Implicitamente sottoscrivo, una volta ancora e ancor più
puntualmente, le tue parole: “senza collegare micro e macro problemi” …ecco il
punto!<br />La Democrazia sindacale nasce inevitabilmente dal basso ed è
sostanzialmente umanità che si immerge ogni giorno in uno spazio professionale
dato, ne esperimenta e condivide i molteplici aspetti, li vive o li rivive
(vedendo spesso calpestato e frustrato quel “libero arbitrio” che Pico della
Mirandola faceva coincidere con la hominis dignitate) per poi ricondurli, in
ragione della naturale inclinazione al sociale dell’essere umano, ad una sintesi
costruttiva, negoziale e/o conflittuale.. <br />Primo e fondamentale strumento
rimane dunque per noi, l’uomo stesso, il sindacalista, tu, io, altri come
noi…<br />Poi l’immersione che deve essere –così io la vedo- profonda e limitata.
Traducendo voglio dire che il “ritorno della CGIL nelle fabbriche e negli
uffici” è ancora e sempre più una necessità prima ancora che
un’opportunità.<br />Ecco dunque che l’essere e il suo spazio sono oggi a mio
avviso i due elementi centrali su cui basare, nel concreto, il nostro sforzo di
innovazione e crescita.<br />Forte identificazione del sindacato con la realtà del
lavoro comporta conoscenza tecnica dei processi produttivi e del prodotto e
genera capacità critica e quindi potenzialità negoziali diversamente negate.
<br />Chiudo questo mio post con l’intenzione di portare presto la nostra
discussione sull’altro elemento centrale che tu –e ancora una volta condivido in
pieno- proponi alla nostra riflessione: la battaglia culturale.In questo senso
lo sforzo che la tecnostruttura aziendale sta producendo –con esiti ad oggi
francamente deludenti, io credo…- merita un’analisi accurata che cercherò quanto
prima di avviare e sottoporre alla vostra attenzione.<br /><span style="color: red;"><b><br /></b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: red;"><b>Vincenzo Madonna </b></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="color: red; font-family: Verdana, sans-serif;"><b><br /></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="color: red;"><b></b></span>Ascoltare , informare ,parlare , documentarsi , la crisi che stiamo affrontando
passa attraverso la sua comprensione , ben venga quindi un luogo delle idee e
dell'azione dove potersi confrontare al di fuori delle ricette precostituite.
<br /><b><span style="color: red;"><br />Alessandro Pieragostini</span></b></span><b><span style="color: red;"><br /></span></b><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><span style="color: red;"><br /></span></b></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><span style="color: red;"><br /></span></b></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><span style="color: red;"><br /></span></b></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b><span style="color: red;"><br /></span></b></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
+<a href="http://4.bp.blogspot.com/-nYfbyOi2Tb8/UnwPjKMp3rI/AAAAAAAAA0c/_jzlcmHripE/s1600/cassaforte.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-nYfbyOi2Tb8/UnwPjKMp3rI/AAAAAAAAA0c/_jzlcmHripE/s320/cassaforte.jpg" width="240" /></a></div>
<span style="color: grey; font-size: x-small;"><br /></span></div>
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